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Valutazione rischio spinta e traino

Valutazione del Rischio Spinta e Traino


La valutazione del rischio spinta, trasporto e traino è obbligatoria in tutte le attività ove si effettuano questi movimenti con l'ausilio di attrezzature come trasnpallet, carrelli ecc. 

Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori che comporti eccessivi sforzi per spingere, trasportare e trainare carichi. 

Descrizione

La valutazione del rischio conseguente alla spinta ed al traino di carichi è un documento specifico atto a valutare e gestire il rischio correlato al trasporto di masse, prevenendo il fenomeno di sovraccarico biomeccanico e di tutte quelle patologie correlate.

Metodo

Il metodo di valutazione utilizzato è quello SNOOK-CIRIELLO che si basa sul confronto tra la forza misurata applicata da un lavoratore in fase di movimentazione di un carico e le tabelle “psicofisiche”, le quali forniscono importanti informazioni sulle capacità e sulle limitazioni dei lavoratori riguardo alle azioni di traino, spinta e trasporto in piano. Nello specifico le tabelle studiano le forze massime raccomandate in funzione del sesso, della distanza di spostamento, della frequenza di azione e dell’altezza delle mani da terra ed i valori espressi vanno rapportati ai valori misurati per il calcolo dell’indice di rischio. Per effettuare la seguente valutazione, utilizziamo strumenti specifici come il dinamometro.

Quando è obbligatoria?

In tutte le attività che espongono i lavoratori al rischio di sovraccarico biomeccanico correlato al trasporto manuale di carichi, come ad esempio le attività in cui è presente la mansione di magazziniere ed in quelle attività dove si trasportano carichi manualmente, dove si spingono o trainano carrelli o transpallet per lunghi tragitti o con alta frequenza. 

Piano di miglioramento

Sulla base dell’indice di rischio calcolato, è necessario redigere un piano di miglioramento che intervenga sui fattori di rischio studiati dalla tabelle psicofisiche e che preveda per esempio la riduzione della distanza di spostamento o la riduzione della frequenza di azione. 
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