SICURGARDA SNC, grazie alla collaborazione con laboratori certificati, svolge la valutazione del rischio radon.
COSA E’ IL GAS RADON?
Il Radon è un gas radioattivo naturale, prodotto dal decadimento dell’uranio contenuto, in quantità variabile, nella crosta terrestre sin dalle origini della terra.
Il gas Radon, presente nel terreno e nelle rocce, si mescola con l'aria e sale in superficie dov'è rapidamente diluito nell'atmosfera. La sua concentrazione nell'atmosfera è quindi molto bassa mentre quando penetra negli ambienti chiusi tende ad aumentare, perché vi si accumula. La principale fonte di immissione di radon nell’ambiente è il suolo, insieme ad alcuni materiali di costruzione e, in qualche caso, all’acqua.
COSA PREVEDE LA NORMATIVA?
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al radon presente nelle abitazioni in Italia non esiste attualmente una normativa specifica, ma si applica una Raccomandazione dell’Unione Europea (Raccomandazione 90/143/Euratom), la quale indica i valori oltre i quali si “raccomanda” di intraprendere azioni di risanamento. Questi valori sono espressi come concentrazione media annua di radon in aria e corrispondono a: • 300 Bq/m3 per edifici già esistenti; • 200 Bq/m3 per edifici di nuova costruzione.
Inoltre, allo scopo di proteggere la popolazione anche dall’esposizione al radon presente nell’acqua potabile l’Unione Europea ha emanato un’altra Raccomandazione (Raccomandazione 2001/928/Euratom), nella quale indica un livello di azione per le acque potabili da acquedotto pubblico pari ad una concentrazione di radon in acqua di 100 Bq/l, ed un valore limite da non superare di 1000 Bq/l. Tale limite è applicabile anche nel caso di acque potabili attinte da pozzi artesiani (approvvigionamento individuale). A differenza di quanto accade per le abitazioni, allo scopo di tutelare i lavoratori e la popolazione dall’esposizione al radon negli ambienti di lavoro in Italia si dispone di una normativa specifica (Decreto Legislativo n. 241/2000), in vigore, derivante dal recepimento della Direttiva 96/29/Euratom. Tale norma prevede la misura della concentrazione di radon in tutti i locali di lavoro posti in sotterraneo e nei locali di lavoro (posti a qualunque piano) situati in aree geografiche ove il rischio da radon è più elevato. Il compito di individuare la suddette aree è stato affidato dalla normativa alle Regioni, una parte delle quali si è già attivata in tal senso. Il Decreto fissa inoltre un valore di riferimento oltre il quale il datore di lavoro deve adempiere ad una serie di obblighi, primo tra tutti il risanamento dei locali stessi. Il valore di riferimento (livello di azione) è espresso come concentrazione media annua di radon in aria e corrisponde a 500 Bq/m3.
A Gennaio 2014 è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale Europea la Direttiva 2013/59/Euratom che rivoluziona il campo delle radiazioni ionizzati ed in particolare del Radon. In particolare, l'Italia entro il 06/02/2018 dovrà emanare delle disposizioni nazionali che attuino tali indicazioni europee. La Direttiva 2013/59/Euratom stabilisce nuovi limiti per le concentrazioni di Radon (300 Bq/mc) e per le radiazioni emesse da materiali da costruzione. In allegato la direttiva. Nella premessa n.22 della Direttiva è riportata una indicazione sul motivo per il quale sia stato modificato il precedente limite di riferimento di concentrazione di Radon da 400 Bq/mc a 300 Bq/mc :
Premessa 22
“Recenti risultati epidemiologici ottenuti da studi residenziali dimostrano un aumento statisticamente significativo del rischio di carcinoma polmonare correlato all'esposizione prolungata al radon in ambienti chiusi a livelli dell'ordine di 100 Bq/mc . Il nuovo approccio delle situazioni di esposizione permette di inglobare le disposizioni della raccomandazione 90/143/Euratom della Commissione nelle prescrizioni vincolanti delle norme fondamentali di sicurezza, lasciando un sufficiente margine di flessibilità per l'attuazione.”